Si chiama Prospettive ed è la nuova società consortile che insieme al Comune parteciperà alla spa Engioi in qualità di soggetto privato nonché socio di minoranza. Cinque le cooperative che ne fanno parte: Eidè, Gruppo Scuola, Copra Dimensione Sociale, Terra dei colori e Domus, a capo del consorzio; a loro sarà affidata, insieme al Comune, la progettazione e la gestione dei servizi per il benessere giovanile. Stiamo parlando di decine e decine di attività, ricreative, culturali, formative, professionali, educative, sportive dirette ai giovani dai 14 ai 35 anni.

Vogliamo che i giovani possano essere protagonisti del loro futuro e dei servizi che a loro sono indirizzati - spiega la presidente di Domus Cristina Bazzini -. Il progetto è molto ampio e ambizioso, il Comune di Parma ci ha investito molto, ma siamo certi di poter rispondere alle aspettative. Le cooperative - continua la Bazzini - che fanno parte di Prospettive sono state selezionate per le loro competenze; lavorano da anni sul territorio, gestiscono una serie di servizi tra cui Ludobus, Oplà, i centri di aggregazione giovanile. Il consorzio non è una società formale, creata solo in funzione della partecipazione al bando, ma il punto di arrivo di un percorso di collaborazione che, tra queste realtà, dura da anni.

Alla scadenza di Engioi, prevista per il 2030, Prospettive continuerà ad operare; è questo il valore aggiunto». Il progetto Engioi rappresenta un tassello importante di quella «città educante» su cui il Comune ha scelto di investire, come ha ricordato anche il sindaco Vignali nel discorso di Sant'Ilario. Spetterà al Comitato progettuale tradurre in attività le linee guida dettate dal Consiglio di amministrazione, di cui faranno parte tre rappresentanti del Comune di Parma e 2 del consorzio Prospettive. L'intento è dare vita ad un soggetto competente che sappia gestire i servizi e le strutture esistenti sul territorio, farsi promotore di nuove iniziative e allo stesso tempo coordinare tutte quelle realtà, anche le più piccole, che già operano con i giovani sul territorio. «Non sarà e nemmeno vuole essere un monopolio dei servizi per i giovani, anzi. Sarà una realtà aperta, un punto di riferimento per il territorio nell’ambito della promozione delle politiche giovanili, lavorerà in sinergia con altri soggetti: le parrocchie, ad esempio, ma anche Fondazione Cariparma che sta portando avanti alcuni importanti progetti.