Situata in una zona centrale della città, circondata da un grande parco verde in cui trovano dimora quegli alberi da cui deriva il suo nome, la residenza “I Lecci”
è una storica realtà nell’ambito dei servizi di accoglienza per anziani a Parma. A partire dall’aprile 2010 il Gruppo Cooperativo ha avuto l’opportunità di sperimentare e verificare sul campo una volta di più le sinergie e lo spirito che lo rende coeso. Al suo interno infatti collaborano, ciascuno nel proprio ambito ma a stretto contatto, la Colser che si occupa del servizio di pulizie e Auroradomus che è la capofila di un’associazione temporanea di imprese che ha la gestione dei principali servizi forniti dalla struttura tra cui quelli assistenziali.
Abbiamo deciso quindi di esplorare questa significativa realtà del Gruppo Cooperativo compiendo un viaggio al suo interno.
“Ama la vita così com’è” e “Scopri l’amore e fallo conoscere al mondo”… queste due frasi incise a grandi lettere, l’una di Madre Teresa di Calcutta e l’altra del Mahatma Ghandi, ci accolgono all’ingresso de “I Lecci” appena ne varchiamo la soglia in una calda mattinata di fine ottobre. A riceverci c’è l’altrettanto caloroso sorriso di Annalisa Cappella, la coordinatrice della struttura, che ci invita a entrare e ci accompagna a visitare l’edificio.
È una struttura imponente, che si sviluppa su tre piani ed è suddiviso in altrettanti nuclei da un punto di vista organizzativo. Al suo interno lavorano circa 50 persone e la struttura è in grado di ospitare fino a 71 persone.
Man mano che proseguiamo all’interno della struttura cominciamo a pensare che non sia facile da gestire organizzando le varie attività che si svolgono al suo interno. Tanto più che la Casa Protetta fornisce numerosi servizi come quello medico, infermieristico, fisioterapico, di animazione, di lavanderia, di ristorazione ma anche quelli di parrucchiera, barbiere e podologia. Eppure parlando con Annalisa quello che traspare con evidenza è la calma e la sicurezza derivanti da una struttura in cui tutto pare funzionare al meglio e le attività incastrarsi in un meccanismo perfetto. L’impressione è confermata anche dall’atmosfera che si respira fra gli ospiti e gli operatori, fatta di serenità e di quiete operosa come non si può fare a meno di notare.
Entrando più nel dettaglio delle attività chiediamo ad Annalisa come procede la collaborazione fra Colser e AuroraDomus all’interno de “I Lecci” e se ci sono dei problemi di qualche tipo: “Quando nel 2010” ci spiega Annalisa “Auroradomus è subentrata nella gestione del servizio probabilmente c’è stata qualche iniziale diffidenza reciproca da parte dei lavoratori ma questo è del tutto comprensibile considerando che ogni qual volta si inizia a lavorare con persone nuove e in ambienti diversi questo genera tensione. Tuttavia sin da subito abbiamo cercato di collaborare nel migliore dei modi, ogni qualvolta c’era un problema se ne parlava. Ad esempio abbiamo voluto che gli incontri generali con i famigliari fossero sempre più completi allargando la partecipazione anche ai referenti Colser. Questo, oltre al miglioramento del servizio, ha permesso di aumentare le motivazioni e far sentire tutto il personale coinvolto nella gestione.
“Un altro importante banco di prova è stato il conseguimento della certificazione di qualità ISO 9001; non solo si è lavorato insieme per la creazione degli strumenti e la gestione dei protocolli ma lo stesso Ente certificatore ha messo in evidenza l’ottimo clima lavorativo che si respira fra i diversi fornitori di servizi.
“Insomma quello che posso dire è che qui tra Colser e Auroradomus c’è un rapporto di fiducia completa, non esistono difficoltà che non si possano superare. Diciamo che siamo un’unica famiglia lavorativa”
“Confermo che la collaborazione è quotidiana” ci dice Emilia Resconi, caposquadra Colser già da prima che Auroradomus subentrasse nella gestione della struttura. “Dopo i comprensibili momenti di studio iniziale c’è stata sin da subito sintonia con tutto il personale dell’Auroradomus; oggi si lavora a stretto contatto, fra le R.A.A. e gli addetti Colser c’è un confronto costante che permette di far funzionare al meglio le cose.
“Il nostro lavoro non è cambiato. Come Colser io e i miei colleghi ci occupiamo sempre delle pulizie della struttura, delle stoviglie, del ripristino delle sale e della cucina. Diciamo che a essere cambiato, in meglio, è il clima lavorativo. Se prima eravamo dei semplici esecutori a cui venivano impartite delle indicazioni oggi invece siamo parte della squadra. Ci sentiamo a pieno titolo coinvolti in un progetto”.
Il nostro incontro volge a questo punto al termine. Ci congediamo da Annalisa, da tutto il personale della struttura e dagli ospiti con la radicata convinzione che le loro non siano state affatto parole di circostanza ma lo specchio della reale atmosfera di intesa che le due realtà del nostro Gruppo sono state in grado di ricreare nei Lecci. Il tutto ovviamente a totale beneficio degli anziani ospiti, dei loro famigliari e dell’intero servizio fornito.