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Tavola rotonda sul messaggio del Vescovo di Parma

LUNEDIDEL 2(dalla Gazzetta di Parma del 18.01.2012) Ripartire dalla coesione sociale. E ricostruire la fiducia nel futuro, valorizzando famiglie e giovani.

Lunedì sera in Seminario minore, si è tenuta la tavola rotonda sul messaggio del vescovo per la festa del patrono Sant'Ilario, nell'ambito dei «Lunedì della diocesi» (incontri pubblici promossi nell'ambito del Progetto culturale diocesano). Un momento di riflessione sul futuro della nostra città e società, incentrato sull'invito di monsignor Enrico Solmi a «ritrovare un patrimonio comune, per vincere solitudine e povertà, con relazioni vere e leali, per una speranza 'humile' e creativa».

Durante la serata, moderata dal giornalista della «Gazzetta di Parma», Gabriele Balestrazzi, sono intervenuti Cristina Bazzini, presidente della Cooperativa Colser, Guido Cristini, docente alla facoltà di Economia e prorettore della nostra Università, Alberto Lunardini, vicepresidente dell'Unione Industriali dell'Emilia-Romagna e Sergio Manghi, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nella nostra Università.

L'incontro si è aperto con l'introduzione di monsignor James Schianchi, referente del «Progetto culturale diocesano». Manghi, rispondendo agli stimoli lanciati da Balestrazzi, ha sottolineato l'importanza di tornare a ragionare su un arco temporale ampio, «soprattutto ora che siamo pronti a concentrarci soltanto sul qui e ora». «Siamo su un crinale della storia dell'umanità - ha proseguito - e dobbiamo imparare a conoscere i segni di una nuova epoca che sta per nascere».

In una società sempre più segmentata diventa importante trovare «dei minimi denominatori comuni» ha osservato invece Cristini, che si è poi soffermato sull'importanza di ascoltare i giovani e di spingerli a lavorare in gruppo. «Solo lavorando assieme ad altri - ha spiegato - si crea apprendimento». Lunardini ha richiamato la necessità di ripartire «dai fondamentali per ricostruire fiducia nel futuro».

Famiglia e giovani sono i due elementi chiave su cui costruire il domani. «Bisogna valorizzare merito ed eccellenza - ha dichiarato - perché sono le basi su cui i giovani e il sistema sociale ed economico possono ripartire».

Fondamentale anche, secondo Lunardini, far crescere la coesione sociale, a tutti i livelli. «Bisogna partire dal basso per far crescere a livelli sempre più alti la coesione famigliare e socio produttiva». Cristina Bazzini ha quindi posto l'accento sui principi del mondo cooperativo, che si intersecano con molti dei temi e delle riflessioni presenti nel messaggio del vescovo. «Bisogna rimettere al centro dell'attenzione la persona - ha affermato - e la cooperazione vuole giocare un ruolo fondamentale in questo senso».

Parma deve essere sempre più una città solidale. «Per dare più forza a quel patrimonio di solidarietà che caratterizza la nostra realtà - ha concluso - serve uno sforzo e un'assunzione di responsabilità da parte di tutti. Si può crescere, ma soltanto se si tiene conto di ogni necessità».

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